Il Tratturo CIVITELLA – COLLE JAIACQUE – CAMOSCIARA NOTE TECNICHE E’ un piacevole itinerario, che offre una passeggiata assai vivace, con possibilità di avvistamento di notevoli animali come cervi, cinghiali e aquila reale. Lungo il percorso si godono poi ampi panorami sui monti della Camosciara, Monte Mattone e Monte Marsicano che con i suoi 2. m domina l’alta valle del Sangro.
Dal centro abitato di Civitella Alfedena, si segue la strada principale che sale verso la parte alta del paese, lasciando sulla sinistra il museo dedicato al Tratturo e il vecchio abbeveratoio, si piega a sinistra sulla ripida strada cementata (sigla I2) con a destra il grande parcheggio delle auto. La strada si trasforma poi in sterrata (l’antico tracciato del Regio Tratturo) e prosegue a destra superando un breve dislivello. Il vecchio tracciato tratturale continua traversando la piana delle Cese, dove sono visibili alcune piccole coltivazioni di ribes rosso, una pianta arbustiva rustica e frugale, che produce bacche rosse, ricche di zuccheri, acidi organici e vitamine. In paese vengono impiegate soprattutto per preparare marmellate e sciroppi. Il sentiero superato alcune zone poco alberate, scende dopo un breve tratto alla base del “roccione” calcareo sormontato dalla croce di Colle Jaiacque (1187 m). La tradizione vuole che la croce sulla roccia sia stata collocata anticamente, da un contadino di nome Zaccaria, essendo il luogo dove si è fermato il diavolo che lo rincorreva. Qui, si lascia il percorso I2 che a destra conduce al Prato del Mulino e si continua piegando a sinistra, superato il vecchio fontanile si prende il viottolo con sigla G4. Il primo tratto del sentiero a mezza costa, con dei sali scendi percorre delle zone argillose e poche alberate, va giù a un primo ruscello e supera poi il torrente detto "dell’Inferno", che in primavera con la sua portata d’acqua può creare dei problemi nel guadarlo. Prosegue traversando obliquamente un bosco misto, numerose radure e molteplici rivoli d’acqua, fino girare un colle che mostra un eccezionale colpo d’occhio sull’anfiteatro della Camosciara. Al margine del bosco in una radura piena di ginepri, si scende per immettersi subito dopo su uno stradone che discende, passando accanto a una presa di un acquedotto, fino ad un ponticello sul ruscello Scerto, che immette sulla strada di fondovalle. Subito più in alto c’è il piazzale della Camosciara (1100 m), dove si può proseguire verso le Cascate (vedere itinerario G5) o il Belvedere della Liscia (vedere itinerario G6). Il ritorno può anche diventare un circuito se si decide di scendere per la strada di fondovalle fino al Prato del Mulino. Poco prima del grande prato, tra piante di cerro, si imbocca a sinistra il tracciato I2, che poco più giù con un ponte in legno supera il torrente Scerto. Si prosegue a sinistra un breve tratto cespuglioso e piegando poi nuovamente a sinistra si inizia ad andare su. Si continua a salire per pendii erbosi e tratti caratterizzati da ex coltivi poco alberati, fino a raggiungere nuovamente la base di Colle Jaiacque e tornare poi in paese con l’ampia sterrata del tratturo. E’ un itinerario molto vario per chi vuole percorrerlo in mountain bike o cavallo, mentre con un buon innevamento permette di avvicinarsi al cuore della grande Riserva con racchette e sci di fondo. |
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